L’avvocato, esperto di diritto sportivo e spesso consulente del club azzurro, ha parlato all’Ansa
“La clausola impegna il Napoli e Spalletti, nessun altro. Poi non è vietato che un club o una federazione, interessati a ingaggiare l’allenatore, possano surrogarsi al tecnico e versarne l’importo”. Spalletti è padrone del suo destino: se si colloca in un club, piuttosto che in una federazione, quella somma è dovuta. Oppure resta fermo”.
Grassani però prima di concludere una precisazione significativa l’ha fatta: “La clausola aveva lo scopo di ristorare il Napoli qualora Spalletti non avesse mantenuto la promessa di fermarsi per un anno e nella prospettiva che ci fosse una società concorrente. Nessuno pensava a una federazione… E la Figc mai ha pagato un club per un allenatore. Questo è lo scoglio politico da superare”.
Dunque l’avvocato ha chiarito le condizioni presenti nella clausola, affermando come questa sia valida anche per una federazione oltre che per i club, e dunque per la FIGC. A questo punto la FIGC dovrà decidere se pagare la penale per liberare Spalletti dal Napoli, oppure se abbandonare la pista che porta al tecnico toscano e virare su altri profili.