I campioni giocheranno 7 partite in 22 giorni e il tecnico dovrà gestire le risorse tra campionato e Champions
La chiamano sosta, che poi in realtà è pure giusto definirla così, ma in realtà è ormai per pochi, non certo per tutti: poi è chiaro che dipende dallo status, ma a quel livello lì – Napoli e dintorni – non c’è pausa, né riposo. Solo una enorme, gigantesca, fatica supplementare: perché quando la Patria chiama, ed è assolutamente doveroso rispondere (ci mancherebbe!), l’acido lattico rischia di travolgere chiunque, soprattutto i grandi.
Rudi Garcia se ne è stato a Castel Volturno con nove calciatori, non si attrezza neanche una partitina di calcetto se non arrivano i rinforzi dalla Primavera, e lui come altri s’è dovuto arrangiare, arte internazionale a quanto pare: un po’ di allenamenti – anche una doppia dentro – e poi cinque giorni di riposo almeno per loro.
Il Napoli sta entrando, con le sorelle impegnate in Europa, nel cosiddetto frullatore: si comincia domani sera a Marassi, si finisce l’8 ottobre con la Fiorentina e nel resto dei ventidue giorni, altre cinque partite nelle quali chiunque si porterà appresso i carichi di lavoro delle Nazionali. E dunque, turnover sia!
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT