Di seguito quanto riportato dall’edizione odierna de Il Mattino
“Lo fa sempre, ma non è una strategia. Ad Aurelio De Laurentiis piace trasformare i proprio tecnici in personaggi simili a un re Travicello. Lo ha fatto, negli anni, praticamente con tutti i suoi allenatori, senza mai risparmiare nessuno. Spalletti ne è il simbolo: in pratica i due hanno smesso di andare d’accordo dopo lo sfogo presidenziale per la rimonta di Empoli. Ora, chiaro, dopo il 2-2 con il Genoa, il presidente non è contento del momento degli azzurri, ha più di un cattivo pensiero che gli frulla per la testa, interroga e si interroga già con una certa urgenza, preoccupato per una situazione in cui sono troppe le cose che non lo convincono. Ma nessuno pensi che stia riflettendo sul destino di Rudi Garcia perché l’idea di cambiare non lo sfiora neppure un po’. O almeno, non lo sfiora adesso. Ma sarebbe davvero folle credere che il patron possa, dopo due risultati negativi, iniziare una riflessione sul futuro del tecnico scelto appena tre mesi fa. De Laurentiis non si muove mai di impeto: è riflessivo, manager vero. Però quando perde le staffe, difficile reggere l’urto. Ha chiesto spiegazioni a Garcia del pari con il Genoa, il francese e il patron si cercano al telefono, anche via messaggio, con una certa frequenza. Ma le risposte che cerca, De Laurentiis, le vuole sul campo. E in tempo brevi. Ha chiesto spiegazioni, e da presidente giusto che lo faccia, della brutta prova di sabato, ha chiesto le impressioni a Garcia su certe prestazioni individuali molto inferiori alle performance del passato. E Rudi ha risposto serenamente. In uno scambio di pareri e riflessioni che fanno parte dell’ordine naturale dei rapporti tra il proprietario di un club e il suo allenatore.
APPROFONDIMENTI
Non ne è ancora mai uscito allo scoperto, De Laurentiis. Ma sia pure senza sbandierarlo ai quattro venti, ha chiesto a Garcia di arrivare più in alto possibile in Champions e di centrare le prime quattro posizioni in classifica, fondamentali per conquistare il pass per la SuperChampions a 36 squadre del prossimo anno. Perdere la qualificazione sarebbe per il Napoli un disastro. Economico oltre che sportivo. La chiavi di tutte le considerazioni passano per questo aspetto: finché il Napoli resta lì nel gruppone delle pretendenti alla Champions, De Laurentiis neppure penserà di muovere un dito. Non andrà a Braga, ma non è un segnale di distacco: certe faticose trasferte prova sempre a evitarle. La vedrà ancora una volta in tv, con il suo inseparabile gruppo di amici”