Di seguito quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport
“Al 66’ della partita di Champions con il Braga, in Portogallo, sotto il diluvio, Khvicha Kvaratskhelia è stato sostituito da Elmas ed è crollato un altro frammento di quel mondo fantastico che era stato in grado di dipingere con l’arte di Kvaravaggio e l’ispirazione di Kvaradona. Oggi, un anno dopo il fenomenale debutto in Champions con il Liverpool, è di un altro esordio europeo che raccontiamo: grigio, cupo, senza lampi se non quelli del cielo. Khvicha non è più l’illusionista che spariva e appariva in area tra uomini trasformati in birilli, e non lo è da un po’.
Da aprile, se vogliamo; per la precisione dopo la sosta seguita a Torino-Napoli del 19 marzo. Certo, in questa prima fase della stagione è andata in scena la versione peggiore del meraviglioso giocatore candidato al Pallone d’Oro e al The Best Fifa, ma le radici sono più profonde. Cinque mesi, troppi: è il momento della scossa, della sveglia, del grande ritorno.
Il micidiale esterno sinistro del tridente che infiammava la fascia e il popolo e che ogni tanto andava a giocare dentro il campo, in quest’avvio è stato un esterno con pochi spunti costantemente raddoppiato che ogni tanto viaggia sulla sinistra e molto spesso va dentro al fianco di Osi. Così piace a Rudi, così probabilmente non gli riesce troppo; magari per il momento, eh”.
Fonte: Corriere dello Sport