Il piano nazionale di emergenza per i Campi Flegrei è strutturato in vari livelli che dipendono dalle diverse amministrazioni e prevede la suddivissine delle aree ad alto rischio in due zone: la zona rossa e la zona gialla
ZONA ROSSA
Nella zona rossa il pericolo in caso di eruzione dei Campi Flegrei è elevatissimo a causa di colate di materiale magmatico e gas a temperature elevate che potrebbero interessare la zona. Il piano di evacuazione prevede un preavviso di 72 ore: 12 ore per organizzare il traffico, 48 ore per la fuga e le altre 12 ore per gli ultimi nodi.
Per le aree comprese nella zona rossa, la misura di salvaguardia in caso di allarme è l’evacuazione. La Protezione Civile nazionale ha previsto un piano di accoglienza presso altre regioni d’Italia: il comune di Pozzuoli si trasferirebbe in Lombardia, il comune di Bacoli verrebbe diviso tra Umbria e Marche, Monte di Procida tra Abruzzo e Molise e il comune di Quarto in Toscana.
Nel perimetro del Comune di Napoli ci sono quartieri compresi nella zona rossa. Anche per loro scatterebbe dunque l’evacuazione come da piano della Protezione Civile nazionale. Così gli abitanti di Soccavo si sposterebbero in Emilia Romagna, quelli di Pianura in Puglia, quelli di Fuorigrotta nel Lazio e quelli di Bagnoli verrebbero divisi tra Basilicata e Campania. Ancora, i residenti di Chiaia verrebbero accolti in Sicilia, quelli di Chiaiano in Friuli Venezia Giulia, quelli dell’Arenella in Veneto e quelli del Vomero verrebbero divisi tra Piemonte e Valle d’Aosta.
ZONA GIALLA
Nella zona gialla i rischi sono lievemente inferiori: in caso di eruzione, infatti, l’area sarebbe esposta alla caduta delle ceneri vulcaniche. Il piano di evacuazione prevede solo allontamenti temporanei di parte della popolazione residente.
Nella zona gialla ricadono i comuni di Marano di Napoli (in parte) e Giugliano in Campania. In caso di evacuazione gli abitanti di Marano verrebbero trasferiti in Liguria e quelli di Giugliano si dividerebbero tra Trento e Bolzano.
IL MATTINO