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Approvato il decreto Campi Flegrei: i quattro punti del piano di emergenza del governo

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Il piano è parte importante del decreto Campi Flegrei che contiene anche il potenziamento delle strutture di Protezione civile e un piano per la comunicazione che coinvolgerà le scuole

Il piano si compone di quattro punti: uno studio di microzonazione sismica; un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia privata; un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia pubblica; un programma di implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture

PERSONALE TECNICO

Ci saranno, inoltre, come richiesto dai sindaci, anche facilitazioni per l’assunzione di personale tecnico nei Comuni grazie allo stanziamento di apposite risorse attraverso le quali le amministrazioni locali potranno sottoscrivere accordi operativi di programma con soggetti esterni

NESSUNA FIGURA COMMISSARIALE

Il decreto non prevede l’istituzione di una figura commissariale e l’obiettivo è quello di fare in modo che ci sia un’analisi compiuta sulla procedura così che la misura entri in azione per la salvaguardia della popolazione. Si dovrebbe concedere ai sindaci la possibilità e gli strumenti di agire

VERIFICA CRITICITÀ

Si prevede la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali nelle aree interessate all’emergenza bradisismo. “La Regione Campania coordina le attività per l’individuazione, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, delle criticità da superare per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali, allo scopo di consentire di individuare le misure da attuare per superare eventuali criticità presenti nella attuale rete infrastrutturale”

PIANO DI COMUNICAZIONE AD HOC

Il decreto prevede un piano di comunicazione ad hoc per la popolazione. Tra le attività che riguardano il potenziamento e lo sviluppo di iniziative sulla diffusione della conoscenza dei rischi e delle buone pratiche di Protezione civile, anche iniziative dedicate agli istituti scolastici (distribuiti un milione di opuscoli), incontri periodici con la popolazione, corsi di formazione continua dei giornalisti e l’installazione sul territorio della segnaletica di Protezione civile. Non mancheranno i test attraverso esercitazioni

PIANO IN VIGORE IN 90 GIORNI

Il piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico dei Campi Flegrei sarà approvato “entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, si legge all’articolo 2 del decreto legge. Si prevede, tra l’altro, “un’analisi della vulnerabilità sismica” dell’edilizia privata e pubblica con un piano di misure per la “mitigazione”

STRUTTURA DI SUPPORTO A DIRETTA DIPENDENZA DI CURCIO

Per il “piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate, il Dipartimento della protezione civile si avvale di una struttura di supporto posta alle dirette dipendenze del capo del Dipartimento”, Fabrizio Curcio, costituita, ”entro trenta giorni” dalla data di entrata in vigore del decreto

LA TUTELA DEI BENI CULTURALI E IL PIANO EVACUAZIONE

Il piano prevede anche la salvaguardia dei beni culturali nella zona dei Campi Flegrei, ma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha chiarito che “la prima cosa è pensare ai bisogni e alle necessità delle persone”. Il decreto cita anche “un piano di evacuazione da elaborare entro i prossimi tre mesi, basato sulle conoscenze di pericolosità e contenente le procedure operative da adottare in caso di recrudescenza” delle fenomeno del bradisismo

LE AREE DI RISCHIO DEI CAMPI FLEGREI

Attualmente, come si evince dalla mappa interattiva sul sito della Protezione civile, la zona è divisa in due aree di pericolosità: zona rossa e zona gialla. La prima è quella per cui è prevista l’evacuazione preventiva in caso di allarme, la seconda è quella esposta alla ricaduta di ceneri vulcaniche. In zona rossa vivono circa 500 mila abitanti. Da anni è previsto un piano di evacuazione che prevede due fasi: preallarme e allarme. Nel primo le persone possono allontanarsi dall’area autonomamente

IL PIANO DI EVACUAZIONE IN CASO DI ALLARME

In caso di allarme gli abitanti devono lasciare la zona in modo autonomo o assistito. Per le operazioni di evacuazione è stimato un tempo di 72 ore. Nella prime 24 ore vengono predisposte le misure di regolazione del traffico e si dà tempo ai cittadini di prepararsi al trasferimento. Entro 48 ore dall’allarme devono iniziare le partenze della popolazione da tutti i Comuni interessati, mentre altre 12 ore sono previste per la gestione di eventuali criticità

FONTE: SKY

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