L’esperto: perizie tecniche complesse, le procedure sono destinate a rallentare
Mutui a rischio nell’area flegrea. Il bradisismo non sta incidendo solo su ristorazione e turismo: lo sciame sismico inizia a incidere anche sugli immobili. Dalle agenzie immobiliari e dai lavoratori del settore, arrivano in queste ore le prime notizie sulle «erogazioni riesaminate o negate». Il Mattino è venuto a conoscenza di problemi sorti «nelle perizie tecniche legate ai certificati di stabilità»; oppure «di questioni economiche che riguardano il rapporto rata-reddito». Insomma, si fatica di più a ottenere un mutuo nelle zone del bradisismo.
Ecco perché servono garanzie dal decreto Campi flegrei e tempi certi sul rispetto dei 60 giorni previsti per le azioni da mettere in campo. Più velocemente arriveranno interventi su staticità e vie di fuga, prima si rimetterà in moto un circolo virtuoso per la rimessa in sesto dell’intera economia flegrea. Particolare attenzione da parte dei periti, in queste ore, sui certificati di stabilità dei palazzi nella zona flegrea, da via Napoli a Pozzuoli. Il rilascio delle documentazioni è più arduo del solito. «La questione dei mutui è complessa – spiega Francesco Graffer, consulente immobiliare, mediatore e property finder di Re/Max – e di certo non c’è malafede da parte degli istituti di credito. A prescindere dal bradisismo, la preoccupazione per gli eventi e le notizie che si diffondono, però, purtroppo è una spinta che anima sempre i mercati. Dai consulenti finanziari stanno arrivando notizie di alcune criticità legate alla redditività. Non si fa cioè un problema sull’appartamento, ma sul reddituale del richiedente: con il bradisismo, cioè, gli istituti di credito temono di trovarsi in mano un patrimonio con valore minore, così stanno sorgendo problemi di natura economica. I tassi fissi sono al 7.16%, e alcune pratiche che prima sembravano prive di problemi, sono state riesaminate o messe in dubbio a causa di criticità reddituali».
Sorgono nodi di natura economica, in sostanza, che mettono a rischio pratiche e contratti già avviati. «Difficile quantificare il fenomeno – rivela un agente di mutui – da quello che ci diciamo tra colleghi si stanno mettendo tanti paletti su immobili situati nella zona flegrea. Le reticenze sono legate alle scosse di queste settimane. C’è paura che l’immobile non valga più quanto si era detto. Perciò emergono maggiori richieste legate alla stabilità. Oppure si tirano in causa questioni economiche: gli istituti sostengono che non ci sia più un rapporto adeguato tra rata e reddito». Proprio nell’ottica del contrasto all’“effetto sisma” interviene Amedeo Manzo, presidente della Banca di credito cooperativo di Napoli: «Bisogna gettare acqua sul fuoco – argomenta – riguardo al panico da bradisismo. Servono azioni concrete da parte del governo e anche dalla parte degli operatori. Noi, come banca del territorio, abbiamo appena deliberato l’apertura di una nuova filiale a Pozzuoli entro l’inizio dell’anno prossimo. Daremo sostegno all’economia flegrea, che oggi è in crisi. Il bradisismo sta provocando la fuga dei turisti e degli investitori dall’aera. Serve riavvicinare le imprese e le aziende a un territorio prezioso. Sono giunte anche noi notizie riguardo ai dinieghi nell’erogazione di alcuni mutui su immobili nella zona flegrea. Come istituto di credito, noi continueremo a sostenere l’area puteolana senza paletti per la concessione dei finanziamenti. Serve attrarre investitori sul territorio, e bisogna dare rassicurazioni agli imprenditori già interessati: ecco perché devono essere rispettati i tempi del decreto Campi Flegrei».
Scattano intanto anche le corse alla polizza. Tanti si stanno assicurando, in questi giorni, contro eventuali danni. «Invito i cittadini flegrei a pensare a un’assicurazione sulla casa, perché in questo contesto è una scelta conveniente, che può mettere a riparo investitori e investimenti – ha spiegato ieri Angelo Coviello, a capo di Igb Broker, durante l’evento organizzato da Cnr “Bradisismo e rischio vulcanico area flegrea” al Circolo Savoia – In Italia abbiamo 25 milioni di abitazioni. Di queste, almeno 12 milioni necessiterebbero di un adeguamento antisismico. La messa in sicurezza del patrimonio abitativo italiano da eventi sismici medi oggi si aggira attorno ai 200 miliardi. Una delle tutele possibili per il cittadino è quella di assicurare la propria abitazione. Anche il Governo si è reso disponibile a collaborare attraverso Sace, che farebbe da riassicurazione per l’intera operazione. Un paracadute per preservare il rischio fallimento delle compagnie di assicurazioni in caso di situazioni gravi a seguito di eventi calamitosi».
FONTE: IL MATTINO