Tutti i dettagli riportati da SkyTg24
La fuga di Filippo Turetta è partita da Fossò, il luogo dell’aggressione alla povera Giulia Cecchettin. Prima del suo fermo, l’ultimo avvistamento dell’auto con cui stava scappando risaliva a domenica 12 novembre: la vettura era stata localizzata in Austria, immortalata dai sistemi di controllo stradale di Lienz, nel Tirolo orientale, e in Carinzia. Poi la svolta: Filippo viene riconosciuto e bloccato in Bassa Sassonia, nel sud della Germania, sull’autostrada A9 all’altezza della cittadina di Bad Dürrenberg.
Al momento del fermo in autostrada, Filippo era a circa 150 chilometri da Lipsia. Si trovata a lato della strada, a bordo dell’auto con le luci spente, mentre la legge tedesca prevede che le luci siano sempre accese. I poliziotti tedeschi si sono quindi fermati per un controllo e hanno riconosciuto il giovane e la targa, che era stata segnalata dall’Interpol
Nello specifico, prima del fermo in Germania, l’auto di Filippo era stata ripresa dalle telecamere della ditta di Fossò e in quella stessa notte in altri punti: a Zero Branco, ad Aviano (in via Monte Cavallo che conduce a Piancavallo), ad Arcola e all’uscita delle gallerie del Vajont. Poi in val Zoldana, a Forno di Zoldo, domenica 12 novembre alle ore 7:22. Due ore dopo, alle 9:07, un’altra immagine dell’auto a Ospitale, nella zona di Cortina d’Ampezzo. I successivi rilevamenti sono stati in Austria a Lienz e nella zona di Villach
Filippo è stato preso in custodia dalle autorità locali: per la sua estradizione in Italia serve attendere i tempi tecnici. Un giudice tedesco dovrà infatti valutare il Mae, ossia il mandato di arresto europeo. Se il ragazzo fermato acconsentirà al ritorno nel nostro Paese, la decisione potrà essere presa in 10 giorni. In caso contrario, i tempi si allungheranno fino a un massimo di 60 giorni dall’arresto
In attesa della decisione sull’estradizione, Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete e il gratuito patrocinio. Esaurito l’iter, verrà poi consegnato alle autorità italiane attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno a prendere il 22enne in Germania e poi lo porteranno in Italia, in genere con un volo diretto all’aeroporto di Fiumicino, dove verrà eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere
AGGIORNAMENTI
Secondo il ministro degli Esteri AntonioTajani, il ragazzo “nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato“. I tempi tecnici previsti dalle procedure, tuttavia, sembrano stridere con le parole del vicepremier italiano