Di seguito quanto riportato da Il Mattino
Allo stadio non tutti videro in diretta quel gol. A Bergamo erano passati appena sette minuti quando Fabio Quagliarella si inventò una cosa delle sue, con quel tiro da 35-40 metri che beffò il portiere napoletano dell’Atalanta, Nando Coppola, il figlio del fabbro di Soccavo.
Epifania 2010, il Napoli di Walter Mazzarri vinse a Bergamo per 2-0: l’altra rete realizzata da Michele Pazienza, il centrocampista che adesso guida l’Avellino, una delle squadre campane protagoniste nel campionato di serie C. Fu umiliata l’Atalanta allenata da un tecnico, Antonio Conte, che avrebbe fatto tanta strada. E la sua strada, appunto, si sarebbe spesso incrociata con quella di Mazzarri. Nel 2012, ad esempio, prima nella finale di Coppa Italia a Roma, vinta dagli azzurri contro la Juve fresca vincitrice dello scudetto che non aveva perso una partita in campionato, e poi nella sfida per l’assegnazione della Supercoppa a Pechino, con quella forte decisione di Aurelio De Laurentiis – un gesto polemico e antisportivo – di non partecipare alla cerimonia di premiazione, ritenendo che il Napoli fosse stato danneggiato dall’arbitro nella partita vnta dai bianconeri.
Conte, poche ore dopo la sconfitta contro il Napoli a Bergamo, avrebbe poche ore dopo abbandonato la panchina nerazzurra mentre sempre più solida era la posizione di Mazzarri, salito in sella a metà ottobre per riparare ai guasti provocati dal suo predecessore Roberto Donadoni. Dalla vittoria sul Bologna del 18 ottobre al pareggio col Genoa del 30 gennaio, prima della sconfitta a Udine, vi sarebbe stata una serie di 15 risultati utili consecutivi. La stess che Mazzarri, a distanza di 14 anni, si augura di ripetere in questo campionato, dopo aver rimpiazzato a sorpresa Rudi Garcia. Si riparte da Bergamo con il ricordo di quella vittoria.
FONTE: IL MATTINO