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L’avvocato di ADL: “Impossibile riqualificare il Maradona. Vi spiego il motivo”

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Di seguito le dichiarazioni rilasciate a Radio Crc da Arturo Testa, legale di Aurelio De Laurentiis

La proposta di De Laurentiis è quella di realizzare l’impianto a Bagnoli. La proposta necessita della condivisione di tutti gli attori, c’è la disponibilità da parte della società, il presidente ha verificato la possibilità di effettuare contestualmente i lavori e lasciare lo spettacolo e secondo un’indagine è emerso che Bagnoli sia la destinazione migliore. Ad oggi sono in corso di partenza le procedure per la bonifica, dopo quelle di appalto. Da qui a 18 mesi avremo un’area bonificata e restituita alla città. A Roma in cabina di Regia hanno confermato l’inizio dei lavori ed il completamento che sarà di 18/24 mesi a partire dal giorno in cui si inizierà con i lavori. Poi, ci sarà da definire il contenuto dell’area che è 250 ettari. E’ previsto un grande parco urbano di ben 120 ettari, nell’ambito dei quali il presidente ha ipotizzato la realizzazione dell’impianto. L’idea è di realizzare sia lo stadio che il centro tecnico con campi di allenamento e prevedere anche dei campi di calcio che possano essere utilizzati dai ragazzi meno abbienti. I terreni sono di proprietà dello stato quindi è il Governo che si è fatto carico di tutte queste attività e quando gli impianti saranno completati verranno date al Comune, alla città.

Ad oggi gli studi effettuati sul Maradona non hanno restituito una fattibilità tecnica perchè si dovrebbe costruire uno stadio nello stadio e questa operazione impedirebbe non solo agli spettatori di fruire dello spettacolo, ma metterebbe in discussione la possibilità di giocare a Napoli la squadra. Per questo il presidente ha abbandonato l’idea del restyling del Maradona per realizzare un impianto moderno altrove.

La candidatura del Maradona per Euro 2032 potrebbe riguardare anche il nuovo impianto perchè ci siamo con le tempistiche.

L’idea è di concentrare lo stadio e il centro sportivo in un unico sito, ove ci fossero diverse vedute da parte degli altri attori, si potrebbero ipotizzare soluzioni alternative. La speranza è realizzare l’impianto e la parte sportiva in un unico luogo. Il prossimo step è la condivisione del progetto agli organi di governo per l’approvazione”

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