Di seguito quanto riportato da Il Mattino
Ci si aspettava un miglioramento deciso da chi aveva saputo gestire al meglio il pacchetto difensivo degli ultimi Napoli vincenti e convincenti. Invece proprio il suo tratto distintivo sta tradendo le aspettative. Il Napoli di Francesco Calzona è un colabrodo: per la seconda volta in stagione la squadra con l’ex vice di Sarri e Spalletti incassa tre gol – l’altra volta era arrivata a Barcellona in Champions League – e torna a casa con zero punti e zero soddisfazioni.
Il sabato santo contro l’Atalanta è stato passione e pentimento. Un dato, quello dei gol subiti, fa riflettere a lungo: con la gestione Calzona, infatti, gli azzurri hanno incassato ben 12 reti nelle 8 partite giocate tra Serie A e Champions (1,5 di media per partita), non riuscendo mai a tenere la porta di Meret immacolata. Numeri che fanno rabbrividire e che non sono sostenibili per chi aveva come obiettivo – almeno fino a ieri – la qualificazione in Champions League, ora naufragata sotto i colpi di Gasperini e dei suoi.
Ma è da inizio anno che la difesa napoletana fa acqua da tutte le parti: 36 le reti subite fin qui in campionato, la media è di 1,2 gol incassati per gara. A cui vanno aggiunti i 13 gol incassati in Champions League tra girone e ottavi di finale contro i catalani, i 4 della Coppa Italia in un’unica partita contro il Frosinone e la rete di Lautaro in finale di Supercoppa Italiana. In totale fanno 54 gol subiti fin qui, un numero quasi record, che record lo diventerà a breve proseguendo su questa strada.
Ai dati, si aggiungono le percezioni: anche contro l’Atalanta la coppia Rrahmani-Juan Jesus non ha convinto. Il kosovaro, in particolare, senza Koulibaly o Kim è sembrato essere lontano parente di quello visto nelle ultime stagioni. E gli altri? bsi è visto sempre meno, Natan è letteralmente scomparso con l’arrivo di Calzona in panchina. Un fattore a cui pensare il prossimo luglio, quando il mercato riaprirà