Di seguito quanto riportato da Il Mattino
Non ce l’ha fatta Gaetano Di Vaio. Dopo sette giorni di speranze disperate il cuore del ragazzo del Bronx si è fermato. Il produttore, regista e attore napoletano, 56 anni, era ricoverato in gravissime condizioni nell’ospedale di Giugliano dopo un incidente notturno a Qualiano: Di Vaio, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri, aveva perso il controllo dello scooter sul quale viaggiava di ritorno da un matrimonio ed è finito a terra, riportando serie lesioni. Ed era stato ricoverato in codice rosso e la prognosi è riservata. Stamattina hanno provato a risvegliarlo dal coma per verificarne le funzioni vitali, ma sono intervenuti due arresti cardiaci, di cui il secondo è stato fatale.
Un passato da ragazzo di strada, la vita di Di Vaio, 56 anni, originario di Piscinola, quartiere nella periferia nord di Napoli, è una storia di riscatto. Finito da giovanissimo in carcere, ha studiato ed ha deciso di diventare operatore sociale. In carriera, ha raccontato il disagio sociale e la lotta alla criminalità ed è oggi un punto di riferimento per molti giovani cineasti napoletani. In adolescenza la tossicodipendenza e lo spaccio l’hanno portato prima in riformatorio, poi al carcere di Poggioreale, dove ha scontato 7 anni senza arrendersi a un destino che sembrava già scritto. Di Vaio ha sfruttato il tempo in detenzione per studiare e costruirsi un futuro insperato, fino a fondare due case di produzione, la Bronx Film e la Partnenope Pictures Entertainment, fino ad arrivare a Cannes, a recitare nel ruolo di ‘o Baroncino in «Gomorra – La serie», grazie anche alla frequentazione, ed alla collaborazione con Peppe Lanzetta, Nino D’Angelo, Abel Ferrara, Guido Lombardi, Giuseppe Gaudino, Luca Zingaretti, Valeria Golino.
Che oggi lo piangono insieme alla famiglia, alla comunità dell’audiovisivo italiano ed alla Napoli che crede nelle storie di riscatto e redenzione.
Dal 2001 è entrato nella compagnia I ragazzi del Bronx napoletano creata da Peppe Lanzetta; ha poi fondato nel 2003 l’associazione culturale Figli del Bronx, divenuta in seguito una casa di produzione cinematografica. Nelle sue opere, Di Vaio ha descritto il disagio sociale delle periferie degradate, il mondo della tossicodipendenza e della vita carceraria, con attenzione alla lotta contro la criminalità, alle minoranze, ai migranti ed alla disoccupazione giovanile.
Aveva esordito come attore in “4-4-2 – Il gioco più bello del mondo” di Roan Johnson e Michele Carrillo e, nello stesso periodo, in “Sotto la stessa luna” di Carlo Luglio, per passare poi dall’altra parte del set diventando regista e produttore. Nel 2013 ha pubblicato con Einaudi un libro autobiografico, scritto assieme al regista, scrittore e sceneggiatore Guido Lombardi. Dal 2015 ha prodotto film ambientati a Napoli, tra i più importanti “Per amor vostro” di Beppe Gaudino con Valeria Golino, Massimiliano Gallo; “La Bas” di Guido Lombardi (Leone del futuro alla Mostra del Cinema di Venezia), “Napoli Napoli Napoli” di Abel Ferrara (di cui è anche coautore), “Veleno” con Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo e Salvatore Esposito. Nel 2023, insieme a Giovanni Calvino, Giovanni Parisi, Giovanna Crispino, Samantha Cito e Kimberly Olsen, ha prodotto “SottoCoperta”, opera prima di Simona Cocozza, che ha vinto il premio Ferzetti al Bif&st del 2024 con Antonio Folletto come miglior attore protagonista