contatori Calzona: “Mi dispiace. Questo gruppo non è scarso, ma qualcuno deve andar via per ritrovarsi. Problemi interni? Non voglio parlarne” – Napoli Daily
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Calzona: “Mi dispiace. Questo gruppo non è scarso, ma qualcuno deve andar via per ritrovarsi. Problemi interni? Non voglio parlarne”

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Di seguito le dichiarazioni di Francesco Calzona dopo Fiorentina-Napoli

Sull’ultimo periodo del Napoli:

“Non voglio tornare sui problemi interni, rispondo volentieri sulla partita. Non posso essere ripetitivo. L’uscita dalla Champions è stata un contraccolpo, la squadra aveva solo l’obiettivo di vincere in campionato e questa situazione di dover vincere a tutti i costi ha pesato tantissimo, non abbiamo avuto la forza di vincere e ci tengo a dire che in base a ciò che concediamo abbiamo una media altissima di gol presi, una roba allucinante: il 60% di occasioni subite sono diventate gol, in Serie A è del 25%. Questo ci ha creato problemi, anche oggi abbiamo concesso qualcosa. Il lato positivo? Creiamo tantissimo, ma non basta perchè non deve prendere gol e a parte oggi l’abbiamo sempre subito”

Sul futuro del gruppo:

“I calciatori non sono scarsi o forti, possono essere adatti o meno adatti: l’altra volta parlai di Lindstrom, voglio specificarmi. Jesper è un giocatore forte, con caratteristiche non tanto adatte ad una squadra che gioca in 30 metri di campo, ma non è scarso. Magari cambia la squadra e si ritrova, è questione di adattabilità, magari noi allenatori non siamo stati in grado di farlo esprimere al massimo, ma è un ragazzo di valore che ha subito fortemente la situazione come gli altri nuovi. Io leggevo polemiche dopo una settimana di ritiro, per chi arriva e deve ambientarsi è penalizzante”

Rammarico sul non aver cambiato modulo?

“Ci ho pensato, non mi fossilizzo su un modulo ma cerco di mettere in condizione i giocatori. Però penso che la squadra non abbia determinate caratteristiche: Simeone-Osimhen non sono compatibili, cercano la profondità. Con Raspadori giochiamo in due dietro e perdiamo tanto, poi abbiamo esterni come Kvaratskhelia e Politano che sono prettamente offensivi e non centrocampisti esterni che hanno fase difensiva per il 4-2-3-1. Avremmo quattro giocatori offensivi poi, Anguissa potrebbe essere adatto a due ma Lobotka va in difficoltà. Oltretutto le soluzioni alternative sono Lindstrom e Ngonge che è molto offensivo, è uno che fa molta fatica a fare la fase difensiva: diventa un problema, sono le caratteristiche che ho trovato e ho provato ad adattarmi. Se avessi avuto la possibilità, avrei voluto giocare a tre. Poi serviva equilibrio, la squadra aveva cambiato spesso: 4-3-3, 4-2-3-1, 3-4-3, 3-4-2-1. Fino a due domeniche fa avevamo fatto più gol di tutti e creato di più, ma il problema è difendere: in fase di non possesso sei abbastanza difensivo, hai un centrocampo a cinque. Non ci è riuscito, il problema non era quello: col 4-3-3 abbiamo creato tantissimo, ma guardando i dati abbiamo subito poco e preso tantissimi gol. In certe partite tre occasioni e due gol, tre occasioni e un gol: siamo oltre il 60% di gol presi in base alle occasioni avversarie, in Serie A è il 27% di gol presi in base alle occasioni subite. Questa squadra, ed è anche colpa mia, non è riuscita a creare una attenzione tale da non poter subire tutti questi gol, allucinante. La squadra non ha avuto sensazione del pericolo, tornare sotto palla si è fatto fatica: anche oggi è passato un pallone a centrocampo, Lobotka ha dovuto lavorare con tutti. Non sono riuscito a trasmettergli la sensazione del pericolo, e mi dispiace”

Sulla partita:

“La partita l’abbiamo preparata benissimo, non c’era motivo di andare in ritiro: l’albergo nostro è a Pozzuoli, ci sono varie scosse e non volevamo creare problemi in caso ci fosse stata stanotte. A Napoli era difficile trovare posto, dovevamo andare fuori provincia. I ragazzi sono professionali, abbiamo ritenuto opportuno vederci stamattina. Non vedo una grande differenza di prestazione tra Firenze ed oggi, non è che vai in ritiro e poi vinci”

Sul cambio di Di Lorenzo:

“Ero contento di Mazzocchi a Firenze, Olivera stava facendo bene e volevo spinta a destra. Di Lorenzo è un grande professionista, ma prevale sempre la squadra e pensavo di migliorarla. Solo per questo, la partita era in bilico e si poteva vincere, pensavo Mazzocchi potesse dare una mano in più. Giovanni aveva speso tanto”

Un messaggio ai tifosi:

“Hanno fatto una protesta pacifica, nella mia gestione fin quando c’è stata speranza di arrivare nelle coppe ci hanno sostenuto con lo stadio pieno. Non possiamo dirgli nulla, in altri stadi si vedono contestazioni forti e al limite, quella dei tifosi del Napoli è stata doverosa e civile”

Sulle dimissioni:

“Perchè avrei dovuto farlo? Per i risultati? Si sbaglia se si dice che la squadra non seguisse le direttive, ha provato a fare ciò che gli dicevo e si è allenata sempre bene. A Castel Volturno ci siamo sempre confrontati, perchè dovevo dimettermi se potevamo andare in Europa League? Non sono venuto a Napoli per soldi, se vedo una squadra che non mi segue o che crea problemi, ho sentito di cotte e di crude ma non è mai successo nulla. I confronti succedono anche nella prima in classifica, ma eravamo ancora in lotta per arrivare dove volevamo. Dato che non sono qui per soldi, metto in difficoltà anche la società che mi ha scelto”

RINGRAZIAMENTI

“Volevo ringraziare tutti, mi è dispiaciuto non conoscere tutti ma ho sempre visto professionalità”

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